SARACINO
ORGANI DIRETTIVI - Mentre questo numero di Montepiesi è in fase di stampa, le
Contrade si preparano al rinnovo del Consiglio dell’Associazione. In una
riunione preparatoria del 19 Ottobre, alla presenza del Sindaco Francesco Landi,
è stata proposta la conferma dell’attuale vertice. In questa riunione degli
attuali dirigenti, è stata ribadita l’utilità si una seconda Giostra per il
2015,del ritorno della “Febbre da cavallo” e del ripetersi di “Civitas
infernalis”, due manifestazioni di grande successo. Si è parlato anche del
completamento dei lavori e della nuova sede di Via Ricasoli-Via della Pietrella,
ma comunque tutto è rinviato al nuovo Consiglio. Le Contrade di San Bartolomeo,
San Martino e Sant’Andrea si presenteranno alla decisione con lo stesso
Consiglio dell’ultimo anno, mentre S.S. Trinità, all’8 Ottobre, ha visto le
dimissioni del Capitano Massimo Piazzai le cui funzioni, almeno
provvisoriamente, sono passate nelle mani della sua vice Eleonora Roncolini. San
Lorenzo ha confermato per il prossimo biennio Alessio Rosati.
S. MESSA DI RICONCILIAZIONE - Il 4 Ottobre il Vescovo ha celebrato nella Chiesa
di San Francesco la tradizionale S. Messa di riconciliazione che chiude l’anno
contradaiolo e ne riapre il prossimo. Erano presenti in costume i rappresentanti
di tutte le Contrade e i suoi massimi dirigenti. Anche il popolo ha voluto
partecipare a questo momento significativo.
RICORDANDO PRESETTE – Il 26 Settembre è morto a 101 anni “Tripolino”. Le nuove
generazioni non lo sanno, ma Tripoli Torrini è stato, con”Donatino” uno dei
principali avversari del nostro “Presette”. Tripolino è stato l’unico fantino
capace di vincere sei edizioni del Palio di Siena e numerose Giostre di Arezzo,
dove appunto si scontrò con il nostro Gustavo Favi, unico fantino che ha
giostrato vittoriosamente non solo a Sarteano ma anche ad Arezzo. In
un’intervista televisiva di qualche anno fa (nostro Presidente era Gianfranco
Paolini) furono appunto ricordati questi episodi, presenti i protagonisti.
Durante la lunga fase di composizione di questo numero Graziano Placidi, figlio
del compianto maestro Fabio che aveva dedicato tanto tempo al Montepiesi fin
dall’inizio, ci ha portato questo suo articolo che integra il nostro trafiletto
e
che facciamo seguire.
“Alcuni anni orsono, intento a costruire il sito web della Contrada di San
Martino, stavo sfogliando i vecchi verbali e i registri di cassa. Avevo trovato
un nome ricorrente: Donato Galleroni. Mi sono chiesto: è possibile che sia una
storpiatura di un nome famoso; è possibile che Galleroni sia Gallorini, che
Donatino, il vincente Giostratore Aretino abbia corso per la mia Contrada? Avevo
fatto un po’ di ricerche ma non avevo avuto conferme. Poi, qualche giorno fa,
quasi per caso, sfogliando un giornale dell’epoca presso la Biblioteca Comunale
degli Intronati di Siena, mi sono imbattuto in un articolo de “Il Mattino
dell’Italia Centrale” del 21 agosto 1952 a firma Guido Marcocci dal titolo
“Un’antica festa popolare. Viva di colore e palpitante di vita la Giostra del
Saracino di Sarteano”. Donato Gallorini aveva corso la Giostra del Saracino di
Sarteano del 1952 (Pubblicheremo l’interessante articolo quando ci sarà
possibile – N.d.r.).
Quella Giostra la vinse Natale Fatighenti per la Contrada di San Lorenzo, così
la disputa tra due miti dei tornei storici, ha scatenato la mia fantasia.
Le imprese di Natale le conosciamo tutti. Ha il record ancora imbattuto di nove
vittorie (anche se quella del 1957 non è del tutto certa) e ha traghettato
l’antico torneo ai tempi moderni con la partecipazione alla Giostra della
ripresa del 1982.
Donato Gallorini ha corso nove Palii di Siena dal 1934 al 1946 per le Contrade
di Valdimontone, Lupa, Drago, Giraffa, Bruco, Chiocciola, Pantera e Torre non
riportando vittorie. Veniva soprannominato “L’Ardito”. Ad Arezzo invece Donatino
ha corso quarantacinque Giostre vincendone ben quattordici; quando corse a
Sarteano nel 1952, ne aveva già vinte otto. Una curiosità sulla sua ultima
Giostra di Arezzo. È’ il 6 settembre del 1970 e Donatino difende i colori
rossoverdi di Porta Crucifera. Fa coppia con un altro grandissimo, Tripoli
Torrini, detto Tripolino. Durante le prove Tripolino si infortuna ed è costretto
al ritiro. I dirigenti di Colcitrone chiamano il nostro Assuero Favi. Presette
corre per primo e marca solamente un punto decretando di fatto l’esclusione di
Porta Crucifera dalla lotta per la vittoria. Donatino ormai fuori dai giochi
pennella la sua ultima carriera marcando un netto cinque. Ed è con questo centro
che pone termine alla sua carriera di Giostratore.
Come si suol dire, in questo racconto “qualsiasi riferimento a fatti o persone è
puramente casuale”… Mah! Sarà anche così, ma moltissimi riferimenti sono invece
reali e attendibili secondo la documentazione originale di quegli anni.
Naturalmente la cronaca della Giostra non è reale, ma a me piace pensare che sia
andata così.
Graziano Placidi
Quando Natale sconfisse il “Mitico Donatino”
Cronaca tra realtà e fantasia della Giostra del 1952
Siamo da poco entrati negli anni ’50. La rivalità tra San Lorenzo e San Martino,
le due Contrade del Centro Storico di Sarteano, è molto accesa; già si
contendono il primato nell’albo d’oro della Giostra del Saracino.
Natale Fatighenti corre la sua prima Giostra nel 1950 proprio per la Contrada di
San Martino, totalizzando un solo punto.
Visto il risultato deludente, per il successivo anno 1951, la Contrada di San
Martino decide di andare sul sicuro ingaggiando Giulio Bernardini, vincitore
dell’edizione del 1948.
Natale ha già vinto una corsa alla lunga a San Bartolomeo delle Piazze con
Grigio, un cavallo che gli si adatta alla perfezione. Il cavallo è di proprietà
di Nello Trombesi, accanito esponente della Contrada di San Lorenzo.
Convinto di aver trovato in Grigio il cavallo adatto per la Giostra, decide di
accettare le richieste della Contrada di San Lorenzo. La decisione si rivelerà
azzeccatissima!
Natale, infatti, vince la sua prima Giostra, permettendo a San Lorenzo di
superare San Martino nell’albo d’oro.
Scoppia la gioia di tutta la Contrada. Il Capitano Eugenio Bellini comanda i
festeggiamenti con feste nel Borgo e allegri pranzi all’aperto a Pozzo Bandino,
dimora di Nello Trombesi.
La delusione dei contradaioli di San Martino è invece fortissima! Hanno subito
l’onta del sorpasso e inoltre per mano di un ex giostratore! Il Comitato della
Contrada è in fermento, la rabbia e la delusione si attenueranno solo con
l’arrivo dei lunghi e freddi mesi invernali.
Intanto le riunioni del Comitato della Contrada di San Martino si susseguono. Il
Capitano Giulio Aggravi coadiuvato dal Vice Capitano Homs Grifoni e i
Consiglieri tutti, tramano per trovare le strategie necessarie a riportare
Natale in Contrada.
Siamo già alle porte della Giostra del 1952. Natale viene invitato ufficialmente
presso la Sede Parrocchiale di San Martino per venerdì 11 luglio. Il Consiglio
tutto cerca di convincerlo a tornare a vestire i colori bianco azzurri con ogni
mezzo e argomentazione. Ma Natale non può accettare. La gioia per la prima
vittoria, i bellissimi momenti vissuti con il popolo della Contrada di San
Lorenzo e la sintonia raggiunta con Grigio, sono ricordi ancora troppo vivi.
Il Consiglio sanmartinese torna a riunirsi il 14 luglio: occorre trovare un
fantino valente che possa avere buone possibilità di vittoria.
Nei giorni passati è stato contattato e invitato in Contrada Ghino Fastelli,
giostratore esperto e affidabile; ha già vinto per la Contrada prima della
sospensione per la guerra e successivamente ha vinto altre due Giostre. Con
Ghino viene trovato subito l’accordo: “il Capitano e l’inttero Commitato offre
una cifra di Lire 8.000 in caso di vincita con Lire 500 al punto al suddetto
Fastelli, se avventualmente la vittoria non fosse riportata sarà dato al
Fastelli la somma di Lire 4.000 (quattromila) sempre con Lire 500 di punteggio
che riporterà”.
Nel frattempo tutta Sarteano è in fermento; il Comitato Centrale ha deciso che
quest’anno la Giostra verrà corsa al campo sportivo, luogo più raccolto e più
comodo per i numerosissimi spettatori. Dopo secoli non si corre più in piazza,
dove “l’arte della rinascenza fusa con le note del medio evo, dava il classico
tocco alla scena”.
I Comitati delle Contrade si riuniscono, vengono indette adunanze contradaiole,
inviate lettere di protesta al Comitato Centrale e affissi volantini. Ma non ci
sarà nulla da fare: ormai è deciso, si corre al campo sportivo.
Intanto la Giostra è alle porte e dai campi di prova arrivano le prime
indiscrezioni: Natale infila anelli su anelli e per Spineta ha appena iniziato a
correre un giovanissimo Assuero Favi del quale si dice un gran bene.
Il Consiglio di San Martino torna a riunirsi il primo di agosto. Il Vice
Capitano Homs Grifoni è stato incaricato della ricerca del cavallo. Ha
contattato il proprietario Alessandro Pallottai che per 6.000 Lire lo metterà a
disposizione della Contrada. Ma c’è una grossa opportunità in vista; il Capitano
Giulio Aggravi, tramite alcune conoscenze ha avuto la disponibilità di giostrare
per la Contrada da parte di Donato Gallorini, il mitico “Donatino”, esperto e
vincente cavaliere giostratore della Giostra del Saracino di Arezzo. Tra i
consiglieri c’è stupore e meraviglia ma l’opportunità viene colta al volo;
Giulio Aggravi invita tutti i presenti a mantenere il segreto, almeno fino alla
definizione dei dettagli.
L’indomani in piazza non si parla d’altro…
“Ma chi??? Donatino?!? Quello ad Arezzo avrà vinto dieci Giostre!”; “È un
diavolo! Ad Arezzo o marca quattro o marca cinque!”; “Ha corso anche dieci pali!
A Siena lo chiamavano L’Ardito!”; “E chi lo para!!!”; “Ma proprio uno d’Arezzo!
Dopo quello che c’hanno fatto nel ’33! ‘un ci volevano fa’ corre la Giostra!
Dicevano d’averla inventata loro!”.
Il Consiglio di San Martino e Donato definiscono i dettagli: 6.000 Lire per la
partecipazione, maggior premio in caso di vittoria, vitto e alloggio nei giorni
della Giostra presso l’Albergo Centrale e, vista la lontananza, viene deciso di
prendere una macchina per andare a prendere il fantino per farlo provare.
E finalmente arriva Ferragosto.
“Tutto il paese cambiato a nuovo: e che abito di festa! Gran pavese: cento
bandiere al vento e mille fiori alle finestre. Un popolo che sfoga la sua
passione a perdigola. Ferragosto e Saracino: a Sarteano è un tutto uno. Ci si
para, si tiran fuori i vecchi paludamenti e, per un giorno, si può anche perdere
la testa (…) questa pellicola viva di colori e palpitante di vita che si gira
per le contrade di questo paese dal castellaccio turrito e severo. È, in realtà,
un bel film che il regista, il Signor Aldo Pannocchia dovrebbe curare di più e
renderlo sempre meglio (…) Le contrade, sono queste le protagoniste della
piccola grande boucle di un folclore di eccezione. Tutte con le loro bandiere
pazze di colori. Con i loro stemmi e i loro blasoni. I loro Capitani. Le Dame
formose e belle. Gli Alfieri. I Paggetti. In più il cavallo che è – quel giorno
– la creatura prediletta del rione. Il fantino: il piccolo profeta dal quale si
attende il… miracolo: altrimenti il… crucifige per lui a suon di botte nel
groppone! Poi il Palio: che passione! Questo è fatto così: una specie di…
bandinella (questa di altro genere!) più o meno dipinta con vera arte,
raffigurante il paese con gli stemmi delle cinque contrade e un simbolo sacro o
l’immagine di un santo. Il drappellone 1952 era fatto come descritto con S.
Rocco benedicente (…) Un’ora prima della Giostra si snoda per il paese il corteo
storico. Una marcia trionfale. Apre la filarmonica. Un nutrito corpo bandistico
che suona la marcia del Saracino critta dal M.o Cav. Martino Pannocchia. Poi le
contrade. Un garrire festoso di bandiere, una fiorita di costumi, i cavalli con
i loro fantini, il carroccio trainato da un paio di invidiabili buoi tutti
infioccati: un quadro bacchico che piace e che anima. Infine la Giostra tanto
attesa. (…)”.
Comincia la gara. La tensione è alle stelle. Primo di diritto parte Natale per
San Lorenzo, avendo vinto la precedente edizione; ma la sorte beffarda ha voluto
che sia proprio San Martino con Donato a chiudere le carriere.
Natale è concentratissimo; viene chiamato alla stoccata. Grigio è stranamente
nervoso, scalpita e sbuffa. Il suo galoppo è impreciso, ma Natale prende la mira
e infila l’anello. Punto valido! I contradaioli esplodono di gioia agitando i
loro fazzoletti biancorossi.
I giostratori delle altre tre Contrade falliscono l’anello e ora tocca a
Donatino.
Si presenta alla partenza: la sicurezza con la quale governa il cavallo è da
esperto fantino, il portamento e il crisma delle tante vittorie incutono
rispetto e timore. E la folla accorsa, fino ad ora chiassosa e festante, cala in
un silenzio quasi mistico.
Alla stoccata! Donatino comanda il cavallo con precisione; con un impercettibile
tocco di briglia lo porta fin sotto al Buratto e infila preciso. Punto valido!
Tocca ora ai contradaioli biancoazzurri fare festa.
La seconda carriera delinea già le gerarchie di questa Giostra; sembra ormai un
affare tra le due Contrade del centro storico. Già due punti ciascuno e le altre
Contrade a zero.
Natale è molto teso; di solito in questi anni con due punti la Giostra è vinta,
ma quest’anno è un’altra storia, bisogna fare il miracolo.
Donatino percepisce la stessa sensazione; non immaginava di trovare un
avversario così competitivo, sa che deve dare il massimo.
La terza e la quarta carriera evidenziano tutte le difficoltà e la
spettacolarità della gara. Nessun giostratore riesce a centrare l’anello.
E ora la quinta e decisiva carriera.
Gli umori dei due fantini ora sono ben diversi. Natale ha la tranquillità di chi
sa di aver già fatto molto, portando un “maestro di giostre” alla stoccata
decisiva. Stranamente Donatino manifesta un certo nervosismo: la Giostra di
Sarteano è semplice e veloce, troppo semplice e troppo veloce. Anche lui ha
fallito due volte e la folla lo ha sentito, i sostenitori delle Contrade fuori
dai giochi hanno preso parte: sono tutti con Natale!
Intanto Natale è già alla partenza. Grigio gli regala una carriera perfetta e il
punto è inevitabile. Il futuro vincitore di tante Giostre ha infilato il terzo,
mandando in estasi i contradaioli biancorossi. Corrono le altre tre Contrade e
infila solo Assuero per Spineta.
Tocca ora a Donato chiudere la Giostra. Deve far punto per andare allo
spareggio. La folla ora urla e fischia. Donatino parte, il Buratto Sarteanese lo
guarda beffardo: si è incassato ancor di più l’anello nel proprio scudo
facendolo diventare ancor più piccolo. La lancia colpisce l’anello che schizza
in tribuna!
La folla esplode! Ha vinto Natale! Ha vinto San Lorenzo! Ha vinto Sarteano!
I contradaioli di San Lorenzo che fino allora sudavano di paura ora agitano “i
fazzoletti biancorossi come una masnada di dannati” impazziscono di gioia,
corrono tutti a prendere il Palio e portano Natale in trionfo tra gli applausi
della folla grata per aver assistito a cotanto spettacolo.
A San Martino invece la delusione è immensa. Guido Marcocci, il cronista de “Il
Mattino dell’Italia Centrale” scriverà così: “Nulla ha valso ai bianco celesti
l’aver il classico Donatino pescato in quel di Arezzo (…) Qui sta il bruciore
dei contradaioli di San Martino che sono stati sconfitti. Ma veramente quelli di
San Martino hanno perso con onore ché tanta era superiore la classe del loro
auriga in confronto al fantino bianco rosso (…) Fui sballottato, sollevato,
schiacciato in mezzo a quella folla vociante e sprizzante gioia da tutti i pori
della pelle. Sgattaiolai alla meglio fuori dalla mischia e mi rifugia nella casa
del Signor Giuseppe Lazzeri che, gentilmente mi ospitava. Qui tutti della
famiglia sono di una contrada battuta: non mi dettero neppure la buonasera…”
La riunione del Comitato della Contrada di San Martino del 2 settembre è molto
nervosa. Per l’ingaggio di Donato Gallorini sono state spese in tutto 8.370
Lire, inoltre Ghino, che si era fatto da parte (ubi maior…), ha giustamente
preteso il rimborso delle 4.000 Lire.
Prende la parola il Capitano Giulio Aggravi: “Visto che quest’anno il Bilancio,
che la parte uscita è di Lire 44.220 ed l’entrata di Lire 41.717 con un
disavanzo di Lire 2.503, il Capitano decide di ricedere il vestito fatto,
all’ENAL, rientrando alla spesa di Lire 3.980 di debito presso il Fè Giacomo,
oppure lasciando il defice al nuovo Comitato dell’anno venturo.”
Il 10 settembre si svolge l’Adunanza Generale della Contrada di San Martino.
Un’adunanza affollata e tesa. Si parla dell’errore fatto dei due fantini e del
disavanzo di bilancio. Il Capitano e tutto il Comitato presentano una lettera di
dimissioni ma gli accorati interventi di due contradaioli, Generoso Crociani e
Enzo Giani, risultano decisivi. Gli errori dell’anno ormai passato non si
ripeteranno. Il Comitato viene confermato con l’aggiunta di nuovi membri. E
l’adunanza si chiude con una sbicchierata!
Graziano Placidi
23 Agosto 2014 - TORNEO DEL ROMITORIO E IL SARACINO DI 90 ANNI FA - Oggi sono
molti i giovani di Sarteano che sanno “giostrare”. Quando negli anni ottanta i
dirigenti della Giostra del Saracino fecero la prima modifica all’antico
regolamento del torneo, stabilendo che potessero torneare solo i nati o i
residenti nel nostro paese, raggiunsero lo scopo: far sì che i nostri giovani
imparassero evitando che le Contrade invitassero giostratori di altre
manifestazioni. Erano infatti nati nel ventesimo secolo tornei minori e le più
famose Giostra del Saracino di Arezzo (1931) e Quintana di Foligno (1946),
mentre a Sarteano, scomparsi i giostratori del 1800 e dei primi del 1900, che
gareggiavano singolarmente, erano rimasti pochi giostratori del passato, fra i
quali il mitico Natale Fatighenti , vincitore nel 1962, che volle cimentarsi
anche nel 1982 ma fu tradito dalla sfortuna. Nel Montepiesi del 1985 Mario
Spiganti raccontò che prima della riforma delle Contrade, ed esattamente nel
1924 cioè 90 anni fa, giostravano soprattutto giovani delle famiglie Aggravi,
Fastelli e Morgantini, chiamati dal banditore con nomi di fantasia come
Cavaliere della Luna, del Sole ecc. Montavano su selle “maremmane e avevano le
gambe coperte da pelli di cinghiale. Gli otto giostratori che si sono cimentati
il 23 Agosto nel “pratone”, una pista lunga cento metri, nell’undicesimo “Torneo
del Romitorio” svoltosi nel quadro dei festeggiamenti della Contrada di San
Bartolomeo. Rifacendosi alle usanze anteriori al 1933, nessuno di loro giostrava
per la propria Contrada ma a titolo personale. Il primo premio, consistente in
un piatto in vetro-ceramica, è stato meritatamente vinto da Francesco Perugini,
dopo un elettrizzante spareggio fino all’ottava carriera con Simone Tamagnini.
Confezioni di vino locale sono stati offerti a Stefano Capocci (4 anelli),
Gianni Del Grasso, Piergiorgio Perugini e Fabio Tamagnini (3 anelli), Angelo
Maria Pippi e Claudio Rossi (2 anelli). Ha assistito un numeroso pubblico, a
conferma del generale interesse per i tornei equestri e dell’affetto per i
cavalli.
Presepi – Le Contrade sono anche quest’anno impegnate per realizzare i
tradizionali presepi. Gli amici dei presepi verranno come sempre anche dai paesi
vicini: si preannunciano notevoli novità.
Gonews.it - il 2 Ottobre, su servizio Ansa intitolato “Tutte le notizie di
Sarteano”,parlato della Giostra del Saracino di Arezzo pubblicando una foto di
Dario Pichini in cui si vede il Presidente della Giostra del Saracino di
Sarteano mentre consegna il drappellone dell’ultimo 15 Agosto a Giacomo
Perugini.